add_action('wp_head', function(){echo '';}, 1);
La semplificazione che ci offre il web fa perdere di vista all'utente la validità di una proposta assicurativa. Con pochi clic possiamo ottenere un preventivo senza sapere bene che cosa stiamo "acquistando"
Dal 1970 l’assicurazione auto è obbligatoria, come già abbiamo ricordato in un altro articolo. Per cui chi circola senza la copertura assicurativa, oltre a rischiare grosso, è passibile di sanzione amministrativa secondo i dettami del Codice della Strada.
Dal 1995 vige, anche nel mercato della cosiddetta RC Auto, il libero mercato. Che cosa significa? Significa che ogni impresa assicuratrice può applicare il prezzo che ritiene; in precedenza, la tariffa RC Auto era uniformata su base statale (ministeriale): l’RC Auto costava uguale per tutti, con le uniche varianti relative ai cavalli fiscali ed alla classe di merito.
Dal 1995 liberi tutti o, se preferite, tutti in prigione. E senza passare dal via…
Da quel momento sono cambiati (e di molto) i parametri dell’assicurazione tradizionale. Poi il web ci ha messo del suo.
Partiamo da due punti chiave:
1. I soggetti che possono vendere assicurazioni debbono, previo assenso della CONSOB, essere presenti nel registro dell’IVASS (ex ISVAP, il cui sito resta e rimane www.isvap.it tanto per confondere le idee…); nel sito potete trovare tutte le imprese che operano nel nostro territorio, a scanso di truffe o assicurazioni inesistenti.
2. L’assicurazione RC Auto (dove RC sta sempre per Responsabilità Civile) è una cosa seria e purtroppo viene trattata come se si fosse al mercato.
Beh, al mercato in effetti ci siamo, ma pare che si siano travalicati i limiti: nel 1995 ci assicurarono (è il caso di dirlo…) che le tariffe sarebbero diminuite e che sarebbe aumentata la professionalità degli agenti. Dopo quasi vent’anni gli aumenti sono stati tali da rendere l’Italia il paese con le tariffe più alte d’Europa. E gli agenti? Sono rimasti quelli atmosferici, visto che le assicurazioni on line ne hanno fatto sparire quai il 40%, a scapito proprio di quella professionalità promessa allora.
La semplificazione che ci offre il web fa perdere di vista all’utente la validità di una proposta assicurativa propriamente detta.
Ormai con pochi clic possiamo ottenere un preventivo senza sapere bene che cosa stiamo “acquistando”. Facile avere così brutte sorprese proprio nel momento del bisogno, ovvero quando l’assicurazione deve pagare un danno.
Per chiudere questa parentesi assicurativa, altri due consigli:
1. Per verificare la “bontà” di un preventivo, fate sempre il confronto delle condizioni contrattuali della vostra “vecchia” assicurazione con quelle della “nuova” assicurazione.
2. Il bonus malus CU è il vero bonum malus, ossia quello valido per tutte le imprese di assicurazione; non fatevi ingannare dalla classe di merito “fasulla” che può avervi regalato la vostra assicurazione.
La prossima settimana vi elargiremo ancora qualche pillola di saggezza.
Assicurativa.
Alberto Burrometo
Per segnalazioni, domande e richieste di consulenza scrivere a progetto.up@gmail.com oppure redazione@erasuperba.it. La rubrica “Consulenza Online” vuole essere un filo diretto con i lettori, il presidente dell’ associazione Progetto Up Alberto Burrometo è a vostra disposizione.
[foto di Daniele Orlandi]