Il laboratorio sociale di via Bertani è attivo dal 2003, forse sfumato il trasloco all'ex mercato del pesce: diffusa anche attraverso Facebook la campagna di sostegno Un polpo al cuore
Ottobre 2011: alcune aste pubbliche indette dal Comune di Genova vanno deserte, bloccando così la vendita di parte del patrimonio immobiliare necessaria a dare sollievo alle casse dell’ente pubblico. Tra questi, l’edificio di via Bertani (in cui un tempo vi era la Facoltà di Economica) dove dal 2003 è attivo il laboratorio sociale Buridda: uno spazio di 5.600 metri quadrati con una base d’acquisto di 7.800.000 €.
Novembre 2011: ufficializzato il trasferimento del Buridda in piazza Cavour, nei locali dell’ex mercato del pesce. Promotore di una regolarizzazione di questo e degli altri centri sociali presenti in città è Don Andrea Gallo, che si è fatto tramite tra i gestori dei centri e il Comune affinché sia firmato un protocollo d’intesa che ne regolarizzi le attività.
La firma del protocollo è fondamentale sia per ufficializzare l’occupazione degli spazi e le attività che in essi si svolgono, sia per garantire (soprattutto sul piano economico) gli opportuni lavori di ristrutturazione e di messa in sicurezza.
Ottobre 2012: in piazza Cavour un primo passo verso il trasloco, con l’inaugurazione di un’area adibita a palestra per arrampicata. Si tratta dell’unico spazio attualmente agibile nell’area ex mercato, in attesa dei lavori che renda disponibile anche il resto.
Dicembre 2012: un anno dopo la firma del protocollo d’intesa, abbiamo chiesto ai gestori dei centri sociali genovesi di fare il punto sulle promesse mantenute, soprattutto dopo il cambio di Sindaco e Giunta.
Luciano, che opera nel Terra di Nessuno a San Teodoro, ci spiega che «l’amministrazione Doria ha confermato di voler proseguire sulla stessa traccia aperta dalla precedente, verificando lo stato degli accordi contenuti nel protocollo e riprendendo in mano i passaggi ancora mancanti».
Febbraio 2013: mentre le trattative appaiono in stallo, si discute circa il futuro dell’area del Mercato del pesce. L’ipotesi più probabile è un trasferimento a Bolzaneto, dove già si trova da alcuni anni il mercato ortofrutticolo un tempo sito in corso Sardegna.
IL PRESENTE
Sgomberare il Buridda senza garanzie sulla nuova sede: questa è la voce circolante da qualche tempo, una comunicazione ufficiosa giunta dal Comune secondo cui la Procura ha già disposto – entro brevissimo tempo – l’allontanamento di chi gestisce lo spazio per indire una nuova vendita pubblica, senza attendere l’ufficialità del trasloco in piazza Cavour né la disponibilità immediata di un’eventuale altra sede temporanea.
Da pochi giorni è stata creata la pagina Facebook Un polpo al cuore, nata per celebrare i dieci anni del Buridda e per sostenere lo stato di assemblea permanente deciso dallo staff. Inoltre Antonio Bruno, consigliere comunale di Federazione della Sinistra, ha presentato un’interrogazione per capire lo stato delle cose.
Trascriviamo parte del messaggio con cui i quattro centri sociali di Genova si sono uniti per far fronte a questa emergenza: «Dieci anni di occupazione dell’ex Facoltà di Economia in via Bertani 1 hanno saputo restituire alla città spazi unici per la libera espressione, la creatività e l’aggregazione. (…) Il successo e il coinvolgimento della cittadinanza in questo percorso confermano la pratica dell’autogestione quale necessità e strumento in grado di garantire la libera fruizione degli spazi senza alcuna esclusione o limite di accesso. (…) Il Comune intende vendere l’immobile di Via Bertani 1 per coprire parte del suo enorme buco di bilancio; da subito il Laboratorio Buridda si è detto disponibile al trasferimento in altra sede se adeguata e se non avesse comportato l’interruzione delle attività che quotidianamente vivono in quegli spazi. (…) Per raggiungere tale obiettivo oggi il Comune blocca un percorso iniziato sei anni fa, ritrattando le condizioni raggiunte rispetto alla totale assegnazione del mercato del pesce (…). Ribadiamo che finché non avremo uno spazio adeguato alle nostre attività non cederemo il passo».
Questo venerdì (10 maggio 2013, ndr) si svolge inoltre al Buridda Minimo Vol. 5, un evento dedicato alla musica e alle autoproduzioni artistiche. Un’occasione ulteriore per sostenere lo spazio e conoscere le ragioni della protesta dalla viva voce di chi da dieci anni mantiene attiva – grazie a eventi come Critical Wine, Critical Beer, If the bomb falls e altri – una delle realtà culturali più produttive in città.
Marta Traverso