Un voto a sorpresa ha mostrato ancora una volta la fragilità della maggioranza. L'odg, presentato dal capogruppo Pdl Lilli Lauro, impegna sindaco e giunta a ripristinare le corse della linea 13 e il capolinea della linea 14. Vediamo nel dettaglio quanto accaduto
Nulla di clamoroso, per carità. In fondo, si tratta solo di un ordine del giorno “fuori sacco”. Ma il fatto che la maggioranza vada sotto e il consiglio comunale approvi un documento presentato dal Pdl, è già di per sé una notizia. Se il tutto avviene con il voto favorevole di un Consigliere del PD (Claudio Villa), la questione si fa interessante. E se, ancora, il tema in oggetto sono i tagli alle linee Amt in Val Bisagno, viene da sé che il dibattito si faccia piuttosto acceso.
I fatti, prima di tutto. Nella seduta di ieri pomeriggio, il Consiglio comunale di Genova ha approvato – con 15 voti a favore, 13 contro, 5 astenuti e 1 presente non votante – un ordine del giorno presentato dal capogruppo del Pdl, Lilli Lauro, che impegna sindaco e giunta a ripristinare le corse della linea 13 Prato – Caricamento durante tutto il giorno e il capolinea della linea 14 in via Dante. Di per sé un atto che dovrebbe essere sostenuto dalle -ormai tanto di moda – larghe intese, visto l’appoggio pressoché universale incassato nei giorni scorsi dalle proteste dei cittadini. Ma la questione è più sottile. Vediamo perché.
Innanzitutto, il documento presentato in Sala Rossa questa settimana era già stato proposto alla Conferenza dei capigruppo martedì scorso, vista anche la mozione sul tema passata all’unanimità il 16 settembre in Municipio IV Media Val Bisagno. Il Pd, per voce del suo capogruppo, Simone Farello, aveva chiesto il rinvio di sette giorni con l’intenzione di approfondire le questioni in un’apposita commissione, in attesa di avere anche qualche riscontro più preciso da Amt circa gli esiti dell’ennesima riorganizzazione delle rete. Una commissione che, tuttavia, non mai è stata convocata e che, secondo voci di corridoio, avrebbe probabilmente trovato spazio alla fine di questa settimana. L’ordine del giorno, dunque, è stato riproposto ieri mattina, trovando questa volta un netto rifiuto da parte della proponente Lilli Lauro a un nuovo rinvio e giungendo, nel pomeriggio, al voto in aula. Un voto a sorpresa, che ha mostrato ancora una volta una certa fragilità della maggioranza a Palazzo Tursi.
La corona di franco tiratore del giorno spetta a Claudio Villa, consigliere Pd che ci spiega così il suo voto a favore del documento e contro “la linea di partito” (che, pur condividendo il merito della questione si opponeva al metodo auspicando un preventivo passaggio in Commissione): «Al di là delle appartenenze politiche, condivido questo ordine del giorno perché sono ormai quasi due settimane che sosteniamo i cittadini della Val Bisagno in questa battaglia. È un documento coerente con quanto votato dal Municipio che vuole ripristinare la situazione precedente. L’ordine del giorno si fa semplicemente portavoce della richiesta dei cittadini, era impossibile votare contro. Se poi la questione deve essere affrontata in commissione, ben venga. Ma era un passaggio che andava fatto prima che Amt attuasse questo provvedimento, dando vita a un tavolo di lavoro che potesse portare a una decisione condivisa. Tra l’altro noi dovremmo far di tutto per incentivare le persone all’utilizzo del trasporto pubblico e questo non si fa andando a tagliare gli autobus in zone in cui l’unico trasporto pubblico è quello su gomma».
I più maligni dicono che il suo comportamento sia motivato soprattutto dalla volontà di ampliare la propria visibilità, addirittura per crearsi un bacino fertile in Val Bisagno in vista delle prossime elezioni regionali. Illazione che lo stesso interessato smentisce seccamente: «Assolutamente no. Credo che ogni qualvolta ci siano dei temi così sentiti dai cittadini si debba andare incontro alle loro istanze. E in questo momento la gente ci chiede di tornare indietro».
Ma Villa non è l’unica pecora nera. Come tiene a sottolineare Farello, anche gli ingressi ritardati delle consigliere Nicolella e Bartolini (Lista Doria), guarda caso comparse in aula proprio al termine del voto, hanno tanto il profumo di assenza strategica. Senza contare altri voti “persi” dalla maggioranza, come quelli di Pastorino (Sel) e Bruno (FdS), o il presente non votante Chessa (Sel). Astenuto, invece, il Movimento 5 Stelle.
«Non ci sono grossi drammi politici se la maggioranza non tiene su un documento prettamente amministrativo – sostiene il capogruppo del Pd, Simone Farello – e poi è una tradizione genovese che sulle riorganizzazioni del trasporto pubblico si vada sotto. Credo che il vero problema sia piuttosto un altro: non vorrei che ci stessimo concentrando troppo sul dito invece di guardare la luna. Se interveniamo puntualmente sulle singole linee, rischiamo di perdere di vista l’intera rete Amt. Io ho sempre votato e sempre voterò contro a ordini del giorno che vogliono intervenire su modifiche puntuali, intanto perché spettano all’azienda e poi perché non consentono di tenere presente l’intero assetto della rete pubblica e rischiano di comprometterne l’efficienza».
L’ex assessore a Mobilità e Traffico del Comune di Genova si dice, comunque, d’accordo con chi sostiene che sia necessario che Amt fornisca dati puntuali circa i cambiamenti che la nuova riorganizzazione ha portato: «Proprio per questo motivo le decisioni vanno prese in commissione, dopo un’attenta analisi complessiva del sistema. Ad esempio, e so di dire una cosa impopolare, con l’arrivo della metropolitana a Brignole era inevitabile l’accorciamento di alcune linee: dovremmo però ragionare sulla frequenza delle corse lungo la valle e sulle colline».
A sostenere la necessità di un preventivo passaggio in commissione anche Gianpaolo Malatesta, presidente della Commissione Sviluppo Economico e da sempre attivo proprio in Val Bisagno: «Se sei un amministratore come si deve, prima approfondisci la questione in commissione e poi presenti un documento in aula. Persino il Consiglio di Municipio, prima di licenziare la mozione all’unanimità, ha sentito l’assessore e Amt. Anche io voglio sapere quanti chilometri sono stati tagliati in Val Bisagno perché l’unico strumento di trasporto pubblico è la mobilità su gomma, sia a breve che a lunga percorrenza. Il punto però è che affrontando il problema nel modo in cui abbiamo fatto oggi non si riesce a far cogliere l’entità complessiva del taglio fatto da Amt, che è molto grave».
Raggiante, e non poteva essere altrimenti, Lilli Lauro: «Villa e Malatesta hanno sostenuto la folla su queste richieste. Villa è stato coerente e ha votato a favore, Malatesta si è astenuto. La commissione è doverosa ma prima votiamo e blindiamo questo orientamento, poi vediamo in maniera pratica come riorganizzare le cose. Ora ripristiniamo le linee come hanno chiesto 7 mila cittadini, visto che non c’è uno studio che ne abbia motivato la riduzione. Poi, in commissione, potremo rivalutare le cose in base agli eventuali dati che ci verranno proposti».
Ora la palla passa all’assessore Dagnino e all’azienda che, intanto, da lunedì prossimo dovrebbe rendere operativo il ripristino del capolinea davanti all’uscita della Stazione Brignole, precedentemente interessato dai mezzi Atp. Nel frattempo, non è escluso che venga comunque convocata una Commissione sul tema. Anche perché non è assolutamente detto che l’ordine del giorno si traduca nei fatti in pedisseque disposizioni concrete. Più probabile che aiuti ad accelerare qualche ripensamento, magari partendo proprio dalle tre richieste scritte nero su bianco dal Municipio: l’estensione a tutta la giornata della linea 13 Prato – Caricamento, il ripristino della linea 14 Prato – Via Dante e una verifica sulle modifiche della linea 12 per facilitare l’interscambio con gli altri mezzi e non giungere comunque a una riduzione delle corse. Affianco a ciò, i cittadini, tramite i propri rappresentanti municipali, hanno proposto ad amministratori e azienda di valutare molto attentamente una serie puntale di miglioramenti del trasporto pubblico che potete leggere nel testo della mozione (clicca qui).
Simone D’Ambrosio