Era Superba magazine online dedicato alla città di Genova. Notizie, inchieste e interviste, video e rubriche di approfondimento

  • Home
  • Notizie
  • Approfondimenti
  • Ambiente
  • La città che cambia
  • Interviste
  • Editoriali
  • Seguici
    • Facebook
    • Twitter
    • RSS Feed
    • LinkedIn
    • Youtube

Indici di produttività: che cos’è il Costo Unitario del Lavoro?

Per comprendere meglio la crisi che sta vivendo l'Europa, è utile approfondire alcune nozioni economiche. Sentiamo spesso parlare di "produttività"... esaminiamone alcuni aspetti fondamentali


12 Gennaio 2013Rubriche > Penna sagace Banny

Da alcuni anni ormai sentiamo spesso ripetere la formula magica del “per uscire dalla crisi dobbiamo essere più produttivi”. Nell’immaginario collettivo l’essere più produttivi potrebbe suonare come una semplice esortazione a rimboccarsi le maniche. Ma sarà proprio così?
La produttività può essere misurata in diversi modi, ma uno degli indici più spesso utilizzati per confrontare la produttività italiana con quella degli altri paesi è il “Costo unitario del lavoro”, in inglese “Unit labour cost” (ULC). Come viene calcolato questo indice?

Prendiamo in esame un caso molto semplice: un’azienda che produce bulloni. Il costo unitario del lavoro è il rapporto tra il compenso totale di un singolo lavoratore (inclusi tutti i contributi pagati dal datore di lavoro come quelli pensionistici, eventuali benefit, ecc.) e il numero di bulloni che produce. Il risultato è un numero che rappresenta il costo del lavoro per produrre un singolo bullone. Tanto più è alto questo numero tanto più è alto il costo che il datore di lavoro deve sostenere per la remunerazione del dipendente a parità di bulloni prodotti. All’aumentare dell’indice produrre diventa sempre meno conveniente e quindi la produttività diminuisce.

Ovviamente sarebbe molto difficile effettuare questo calcolo per ogni azienda e poi combinarne i risultati per ottenere un costo unitario del lavoro medio rappresentativo di un intero paese. Per questo, per calcolare un indice medio globale, si procede così: si calcola il rapporto tra il costo del lavoro totale e il prodotto interno lordo reale, cioè la ricchezza prodotta in un paese depurata dall’inflazione. Un aumento di questo indice rappresenta una ricompensa maggiore per il contributo del lavoro alla produzione, tuttavia, se questa aumenta troppo rispetto al prodotto interno lordo reale, il costo unitario del lavoro aumenta e la competitività del paese ne risente.

Pensate cosa succederebbe ad un paese A dove il costo unitario del lavoro rimanesse pressoché costante e un paese B dove invece questo indice salisse, anche se lentamente. Col passare del tempo il paese B diventerebbe sempre meno competitivo e sarebbe sempre più conveniente comprare le merci dal paese A. Sostituite al paese A la Germania e al paese B i PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna) e avrete un quadro completo di quello che è successo a partire dal 2000 in Europa. Il quadro risulta ancora più chiaro se si guarda l’andamento del costo unitario del lavoro (ULC) dal 2000 a oggi:

Fonte: OECD (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico)

Fonte: OECD (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico)

In questo grafico viene posto a 100 il costo unitario del lavoro di ogni paese nel 2000. Valori superiori a 100 indicano un aumento dell’ULC rispetto al 2000, mentre valori inferiori una diminuzione. Forse non è sorprendente vedere come l’andamento del costo unitario del lavoro tedesco si discosti così tanto da quello PIIGS.  È un po’ più sorprendente vedere come neanche la virtuosa Francia abbia un andamento dell’ULC assimilabile a quello tedesco.

Ma come avrà fatto la Germania per essere così produttiva, anche più degli altri paesi “virtuosi”? Sarebbe interessante saperlo visto che da più parti ci viene detto di seguire il suo esempio. Vi do un indizio: il costo unitario del lavoro, essendo il rapporto di costo del lavoro e produzione, può essere abbassato diminuendo il numeratore o aumentando il denominatore. I nostri cugini tedeschi hanno agito prevalentemente sul primo, comprimendo i salari. La prossima settimana vedremo come…

Giorgio Avanzino
[foto di Daniele Orlandi]


  • economia, lavoro
  • tweet
Potrebbe interessarti anche
  • Genova scelta di ‘serie b’ per Amazon: opportunità persa o pericolo scampato?
    Genova scelta di ‘serie b’ per Amazon: opportunità persa o pericolo scampato?
  • Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse
    Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse
  • Si torna a scavare sul Monte Gazzo: altri 3 milioni di metri cubi di calcare per le grandi opere
    Si torna a scavare sul Monte Gazzo: altri 3 milioni di metri cubi di calcare per le grandi opere
  • Lavoro perenne e senza regole, il lato oscuro dello smart working
    Lavoro perenne e senza regole, il lato oscuro dello smart working
Altri articoli di questa categoria
  • Selene Gandini, dal sogno del circo alla realtà del cinema. L’attrice-autrice della Genova che sa uscire dal cerchio
    Selene Gandini, dal sogno del circo alla realtà del cinema. L’attrice-autrice della Genova che sa uscire dal cerchio
  • La paura di scivolare e finire chissà dove
    La paura di scivolare e finire chissà dove
  • Sgualdrine, mogli di Veneziani! Quando le rivalità sul mare (e sui santi) si risolvevano a colpi di pugnale e non di regata
    Sgualdrine, mogli di Veneziani! Quando le rivalità sul mare (e sui santi) si risolvevano a colpi di pugnale e non di regata
  • La bugia a cui non si può fare a meno di credere
    La bugia a cui non si può fare a meno di credere

Lascia un Commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Libri

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

Ludovica Squadrilli ci racconta come si possano intrecciare socialità e impegno civico
‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

Editoriali

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Cosa è cambiato in questi anni, e cosa è rimasto uguale: decine di viadotti arrivati a fine vita, per i quali "manca solo la data del decesso"
Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Genova Anno Zero: Ponte Morandi

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

A cinque anni dal crollo la città è ancora sotto l’ipnosi di una rinascita che non c’è
Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Ne demolissero altri cento

Ne demolissero altri cento

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Seguici su Twitter e Facebook

Tweets von @"Era Superba"

Archivio Articoli

Era Superba - Copyright © 2025 | Codice ISSN 2281-471X
  • Contatti
  • Redazione
  • Privacy
  • Archivio Rivista