Era Superba magazine online dedicato alla città di Genova. Notizie, inchieste e interviste, video e rubriche di approfondimento

  • Home
  • Notizie
  • Approfondimenti
  • Ambiente
  • La città che cambia
  • Interviste
  • Editoriali
  • Seguici
    • Facebook
    • Twitter
    • RSS Feed
    • LinkedIn
    • Youtube

Parlare senza dir nulla: il doublespeak al servizio della politica

Che cosa significa doublespeak? E' il linguaggio che non dice nulla, discorsi senza capo né coda molto utili per confondere e disorientare l'interlocutore. Il doublespeak è utilizzato dai politici di ogni stato e nazionalità


6 Giugno 2013Rubriche > Nice to meet you, English!

enrico-lettaC’è un concetto connesso a quello del politically correct che abbiamo introdotto la scorsa settimana: si chiama doublespeak. Se il politicamente corretto cerca in qualche modo di camuffare o attenuare l’isolamento e l’emarginazione di determinati gruppi trovando delle alternative bizzarre (folically challenged anziché bald, “calvo”) e un po’ improbabili, il doublespeak si configura invece come “linguaggio che non dice nulla”.

L’origine del termine proviene dal romanzo 1984 di George Orwell, che presenta un modello distopico – l’opposto di utopico – di società, in cui le persone vivono sotto un tiranno, il Grande Fratello o Big Brother, all’interno di un regime totalitario che riforma il linguaggio creando il Newspeak, una nuova lingua più povera di parole, allo scopo di limitare la libera espressione e il libero pensiero e di rafforzare il controllo dello Stato sui singoli individui. Associato al Newspeak è il concetto del Doublethink, l’accettazione simultanea di due idee contrastanti: da qui il nuovo termine doublespeak.

Sebbene probabilmente non fosse a conoscenza del termine, un grande maestro di doublespeak fu Arnaldo Forlani, vecchio leader DC passato alla storia per essere stato un esponente di spicco dell’ex maggiore partito italiano – forse non così ex, leggendo la storia di chi, mano nella mano, è alla presidenza e vicepresidenza dell’attuale governo –  e anche per aver balbettato con tanto di bava alla bocca delle risposte confuse durante una testimonianza in tribunale in piena Tangentopoli. Durante un’intervista a un periodico, Forlani affermò: “Parlo senza dir niente? Potrei farlo per ore.”

Proprio nel parlare a vuoto, nel “fingere di comunicare e far sembrare buono ciò che è cattivo, positivo ciò che è negativo, attraente o almeno tollerabile ciò che è spiacevole,” come afferma il linguista americano William Lutz, si trova l’essenza del doublespeak. Per chiarire ulteriormente il concetto, porterò un altro luminoso esempio dal film Full Metal Jacket, capolavoro di Stanley Kubrick sulla guerra in Vietnam. Il protagonista del film, il marine Joker, si trova in una base americana come corrispondente per la rivista Stars and Stripes, molto vicina alle forze armate e al Ministero della Difesa. In una scena, il caporedattore, anch’egli un soldato americano, redarguisce i giornalisti sulla terminologia da usare nella descrizione delle operazioni militari statunitensi. Per esempio, tra i diversi “taglia, sostituisci e cuci,” ordina di rimpiazzare la formula search and destroy – “perquisire e distruggere” – con sweep and clean – “spazzare e pulire”… In effetti la formula assume così un suono più ascoltabile da parte del pubblico.

Analogamente, per lungo tempo si è parlato di clean bombs, le “bombe pulite”, riguardo agli ordigni termonucleari o di smart bombs, le famose “bombe intelligenti”.

Senza scomodare gli USA, troviamo bastimenti carichi di doublespeak anche a casa nostra: pensate all’uso proditorio delle parole di origine straniera in italiano per confondere le persone che hanno scarsa padronanza dell’inglese o di altre lingue. I tagli selvaggi sono ora chiamati spending review, i licenziamenti diventano downsizing, la gara per assegnare le frequenze si trasforma in beauty contest. Se si usa la terminologia inglese quante persone riescono a capire? Un ottimistico 20%? Ma non è compito di media e politica parlare in modo chiaro e trasparente a tutti?

Tornando all’argomento di questo articolo, un paio di mesi fa mi colpì una frase proprio di Letta che, rivolto all’opposizione, la esortava a non rimanere in disparte e a “mescolarsi”. La “mescolanza” intesa dal buon vecchio compagno di partito di Forlani nel senso di “massa informe”, nella quale tutto diventa uguale, nella quale non esistono più le divergenze di opinione e tutti hanno ragione e torto allo stesso tempo, mi ha subito richiamato alla mente il doublespeak, anche se made in Italy… anzi, de’ noantri! See you!

 

Daniele Canepa


  • lingua inglese, politica
  • tweet
Potrebbe interessarti anche
  • Prossima fermata Ventimiglia, la paura dell’Uomo Bianco arriva sul confine. La testimonianza di Progetto 20K
    Prossima fermata Ventimiglia, la paura dell’Uomo Bianco arriva sul confine. La testimonianza di Progetto 20K
  • Elezioni, la mutazione genetica dei genovesi, tra la “piccola” vittoria della Lega e il baratro del Centro-sinistra
    Elezioni, la mutazione genetica dei genovesi, tra la “piccola” vittoria della Lega e il baratro del Centro-sinistra
  • Il Ponente al voto tra voglia di autonomia e di riscatto. L’analisi sulle sfide dei prossimi 5 anni e le eredità del passato
    Il Ponente al voto tra voglia di autonomia e di riscatto. L’analisi sulle sfide dei prossimi 5 anni e le eredità del passato
  • L’ultimo giorno di “scuola Doria” finisce senza gavettoni, ma con l’ amaro in bocca per tutti
    L’ultimo giorno di “scuola Doria” finisce senza gavettoni, ma con l’ amaro in bocca per tutti
Altri articoli di questa categoria
  • Selene Gandini, dal sogno del circo alla realtà del cinema. L’attrice-autrice della Genova che sa uscire dal cerchio
    Selene Gandini, dal sogno del circo alla realtà del cinema. L’attrice-autrice della Genova che sa uscire dal cerchio
  • La paura di scivolare e finire chissà dove
    La paura di scivolare e finire chissà dove
  • Sgualdrine, mogli di Veneziani! Quando le rivalità sul mare (e sui santi) si risolvevano a colpi di pugnale e non di regata
    Sgualdrine, mogli di Veneziani! Quando le rivalità sul mare (e sui santi) si risolvevano a colpi di pugnale e non di regata
  • La bugia a cui non si può fare a meno di credere
    La bugia a cui non si può fare a meno di credere

Lascia un Commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Libri

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

The Black Bag, come ripulire il mondo dalle nostre cattive abitudini

Ludovica Squadrilli ci racconta come si possano intrecciare socialità e impegno civico
‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Ascoltami ora’, Maricla Pannocchia e il mondo difficile dei bambini oncologici

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

‘Storie vere di un mondo immaginario’, il viaggio nel tempo e nella Liguria di Dario Vergassola

Editoriali

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Tre anni da Ponte Morandi, ma è come se fosse domani

Cosa è cambiato in questi anni, e cosa è rimasto uguale: decine di viadotti arrivati a fine vita, per i quali "manca solo la data del decesso"
Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Covid e disagio sociale, le zone rosse sono sempre le stesse

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Coronavirus e informazione, quando l’assembramento selvaggio diventa un format

Genova Anno Zero: Ponte Morandi

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

Ponte Morandi e quell’anno zero che non è mai arrivato a Genova

A cinque anni dal crollo la città è ancora sotto l’ipnosi di una rinascita che non c’è
Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Il nuovo Parco del Polcevera e l’inganno della neolingua

Ne demolissero altri cento

Ne demolissero altri cento

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Nuovi edifici che crollano. Genova rassegnata al brutto e senza immaginazione

Seguici su Twitter e Facebook

Tweets von @"Era Superba"

Archivio Articoli

Era Superba - Copyright © 2025 | Codice ISSN 2281-471X
  • Contatti
  • Redazione
  • Privacy
  • Archivio Rivista