Dal 16 al 26 marzo al Teatro della Tosse cinque spettacoli per parlare e riflettere sul tema della morte, nei suoi diversi "Passaggi"
Il Teatro della Tosse propone “Passaggi”, una rassegna di cinque spettacoli, molto diversi fra loro, che esplorano il tema della morte guardato da età, angolature, sentimenti diversi. Il ciclo nasce in collaborazione con Braccialetti Bianchi, associazione di volontariato genovese che offre accompagnamento e sostegno alle persone con patologie che le avvicina alla fine della vita e alle loro famiglie. L’associazione, in convenzione con l’ospedale San Martino, affianca l’Hospice Maria Chighine, nel Padiglione Maragliano.
Un tema, che spaventa, fa riflettere, divide, e suscita emozioni forti che riguardano tutti. Un argomento che interessa a maggior ragione la nostra città, che è una delle anagraficamente più anziane d’Europa. Inoltre proprio in questi giorni è iniziato in Parlamento il dibattito intorno alla proposta di legge sul testamento biologico.
Scrive Braccialetti Bianchi: «Non siamo più abituati ad affrontare la morte perché è relegata in ospedali, Hospice e strutture private. E ciò che non si vede fa paura. Tutti noi condividiamo questo destino comune, questo un grande mistero, con tutte le emozioni profonde che vi sono legate: poterle manifestare e affrontare collettivamente è prezioso, tanto più data la difficoltà che esiste nella società attuale a confrontarci con il nostro senso di finitezza. Da che mondo è mondo gli esseri umani esplorano queste emozioni con canali di espressione e di comunicazione che permettano di elaborarle anche attraverso la rappresentazione simbolica. Il teatro ne è uno per eccellenza».
Si parte il 16 e 17 marzo con la leggerezza e l’ironia di Non c’è limite Alpeggio regia di Emanuele Conte e Alessio Aronne che dirigono Alessandro Bergallo, che affronta un tema delicato come quello del legame spesso perverso tra morte e media.
Il 17 e il 18 marzo La palla rossa scritto e diretto da Marco Taddei parte da una domanda semplice e complessa: come si parla ai bambini della morte? Lo spettacolo nasce dall’incontro tra il regista e la pedagogista Sonia Lurati. La palla rossa nasce in collaborazione con l’Associazione di volontariato Braccialetti Bianchi.
Il 18 e 19 marzo tornano al Teatro della Tosse i berlinesi Familie Flöz con Infinita, uno spettacolo che riflette sui primi e ultimi istanti di vita. Un lavoro che diverte e commuove. Reduci da una lunghissima tournée mondiale, che ha fatto registrare il tutto esaurito a ogni data tornano a Genova con questa commedia senza parole eppure di una potenza espressiva coinvolgente.
Il 18 e 19 marzo Noccioli – esercizi di presenza uno spettacolo di Luigi Marangoni che riflette sull’essenza e il significato della vita e su quello che lasciamo. Uno spettacolo itinerante a cui possono partecipare gruppi ristretti di spettatori. Anche questo titolo è in collaborazione con l’Associazione di volontariato Braccialetti Bianchi.
Chiude la rassegna Sulla morte senza esagerare del Teatro dei Gordi omaggio alla poetessa polacca Wislawa Szymborska. Uno spettacolo che ha come protagonista la morte in carne ed ossa, che su una panchina raccoglie le confidenze dei morti. In scena dal 24 al 26 marzo.
16-17 marzo
Non c’è limite Alpeggio
di Alessandro Bergallo e Andrea Begnini
regia Emanuele Conte e Alessio Aronne
con Alessandro Bergallo
voce registrata Pietro Fabbri
produzione Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse
Alpeggio è un piccolo paese nell’entroterra montuoso di una grande città. La crisi economica ha portato alla chiusura dei caseifici in cui si produceva la tradizionale toma e il paese si trova al centro di un flusso turistico molto particolare. I social network hanno eletto il suo Belvedere come il posto migliore del mondo in cui togliersi la vita. Gli aspiranti suicidi, sempre più numerosi, muovono amici e parenti, curiosi, giornalisti, turisti e cultori di cronaca nera. In breve si sviluppa un piccolo business che rigenera l’economia del paese che si vede costretto a scegliere da che parte stare…
17-18 marzo
La palla rossa
scritto e diretto da Marco Taddei
con Elisa Conte, Marco Taddei, Delia Abisetti, Margherita Saltamacchia, Marino Zerbin
musiche di Giorgio Mirto
scene di Leonardo Modena
costumi Simona Paci
disegno luci Matteo Crespi
produzione CambusaTeatro
Lo spettacolo accosta alla gravità del contenuto un linguaggio e uno stile dal sapore di commedia surreale . Angelino si presenta a notte fonda in casa della figlia Marianna e di Marco, il marito, dicendo che sta per morire, che la Morte l’ha chiamato al telefono e che voleva passare a salutare la figlia. I due pensano che sia pazzo ma all’ora stabilita la Signora Morte si presenta alla porta. Marianna vuole far salutare ad Angelino sua figlia Alice, di sette anni, prima che il padre parta per sempre, ma Angelino non è per niente d’accordo a parlare della morte ai bambini. Dopo lo spettacolo incontro con gli attori e con la pedagogista Sonia Lurati.
18-19 marzo
Noccioli – esercizi di presenza
Per 36 spetattori
ideazione e regia Luigi Marangoni
elaborazione drammaturgica Valeria Banchero
con Ileana Bellantoni, Maria Paola Casà, Amedeo De Pirro, Elvina Donati, Giovanna Gabbrielli, Paola Gabbrielli, Enrico Marcolongo, Claudia Marinelli, Laura Parodi
musiche dal vivo Ermanno Catocci, Scene Viviana dal Lago, Trucco Laura Pezzoli di Acqualuce,
riprese video e fotografie Giovanni Baglini & Barbara Sinice, Grafica Giorgia Matarese
produzione dinamici teatri e La Porta Nascosta
Che eredità abbiamo ricevuto? Quale traccia stiamo lasciando di noi? Nove persone, in una sorta di rito civile, condividono in modo leggero e profondo con lo spettatore un loro modo di essere più presenti nella continua danza della vita. Il pubblico attraversa il tempo muovendosi, in gruppi ristretti, negli spazi del teatro.
18-19 marzo
Infinita
un‘opera di e con Björn Leese, Benjamin Reber, Hajo Schüler, Michael Vogel
regia Michael Vogel, Hajo Schüler
maschere Hajo Schüler
scenografie Michael Ottopal
costumi Eliseu R. Weide
musiche Dirk Schröder
disegno Luci Reinhard Hubert
animazioni e video Silke Meyer
video Andreas Dihm
direttore di produzione Pierre Yves Bazin
Una produzione di Familie Flöz, Admiralspalast, Theaterhaus Stuttgart
Infinita è una riflessione sui momenti in cui avvengono i grandi miracoli della vita, il timido ingresso nel mondo di qualcuno che nasce, i primi coraggiosi passi e l‘inevitabile caduta finale. A raccontarli sono quattro maschere fantastiche in un abile gioco d’ombre, accompagnate dall’incanto della musica. Una magistrale commedia senza parole eppure potentemente espressiva, struggente e al tempo stesso piena di gioia. Infinita è un mosaico apparentemente semplice ma costruito su tempi perfetti, capace di far ridere a crepapelle e commuovere fino alle lacrime.
Dal 24 al 26 marzo
Sulla morte senza esagerare
deazione e regia Riccardo Pippa
di e con Giovanni Longhin, Andrea Panigatti, Sandro Pivotti, Matteo Vitanza
scene, maschere e costumi Ilaria Ariemme
disegno luci Giuliano Bottacin
cura del suono Luca De Marinis
organizzazione Camilla Galloni, Monica Giacchetto
co-produzione Teatro dei Gordi e TIEFFE Teatro Milano
con il sostegno di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo – Progetto Next – Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo
Armunia – Campo Teatrale di Milano – Centro Artistico Il Grattacielo – Centro Teatrale MaMiMò- Mo-wan teatro – Sementerie Artistiche – Concentrica 2016
Selezione Visionari Kilowatt Festival e Artificio Como 2016
Vincitore all’unanimità del Premio alla produzione Scintille 2015.
Premio Nazionale Giovani Realtà del Teatro 2015, indetto dall’Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine: spettacolo vincitore del Premio Speciale, Premio Giuria Allievi Nico Pepe e Premio del Pubblico.
L’unica certezza è la morte, si dice. Ma senza esagerare. Su una panchina, armata solo di una piccola pianta grassa, lei, la morte, aspetta i suoi ospiti, che uno alla volta si presentano. La Morte, una con un contratto a tempo indeterminato, molto lavoro da fare e un capo esigente. In fondo quanti ritardi nel suo lavoro, quanti imprevisti, tentativi maldestri, colpi a vuoto e anime rispedite al mittente! E poi che ne sa la Morte, lei che è immortale, di cosa significhi abbandonare un corpo?
Dieci maschere contemporanee di cartapesta, figure familiari raccontano, senza parole, i loro ultimi istanti, le occasioni mancate, gli addii; raccontano storie semplici con ironia, per parlare della morte in chiave ironica e divertente attraverso un linguaggio del corpo non convenzionale.
Elisa Prato
Per informazioni e biglietti: www.teatrodellatosse.it