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Regione Liguria: una proposta di legge contro video poker e slot machine

Quasi un milione di persone sono dipendenti dal gioco. La Regione Liguria presenta un'articolata proposta di legge per arginare il fenomeno


27 Aprile 2012Notizie

La Regione Liguria è in prima linea contro il proliferare di sale gioco sul territorio. Negli ultimi mesi il numero di locali destinati al gioco d’azzardo è triplicato e ora inizia a serpeggiare la preoccupazione fra i banchi del Consiglio. “Ludopatia”… questo il termine con cui si intende fotografare una situazione al limite.

E’ stato approvato all’unanimità un progetto di legge rivolto alle Camere “Norme contro la pubblicità dei giochi con corresponsione di premi in denaro e per la prevenzione del gioco patologico” firmato dai consiglieri Lorenzo Basso (Pd) e Massimo Donzella (Noi per Claudio Burlando). Massimo Donzella ha dichiarato: «L’ampliamento che ha avuto questo fenomeno incide in modo devastante nel campo sociale dei costi e delle dipendenze. Oggi quasi un milione di persone sono dipendenti dal gioco, parliamo di giocatori compulsivi che non riescono a contenere istinti con conseguenze negative verso se stessi e la propria famiglia. Con questa legge vogliamo che sia vietata in tutti i modi la pubblicità. Ci sono espressioni dle tipo “gioca in modo responsabile” che sono palliativi che non si possono accettare. Inoltre, rispetto a quanto trattato dal Parlamento, vogliamo che il divieto per i minori sia rigoroso».

La legge regionale stabilisce il divieto della propaganda pubblicitaria dei giochi e ogni forma di pubblicità sulla rete Internet, al di fuori dei siti che offrono direttamente il servizio di gioco online. Chiunque trasgredisca al divieto previsto dal comma 1 è soggetto ad una sanzione amministrativa da euro 10.000 a euro 100.000. La proposta prevede inoltre, dal 1º giugno 2012, l’obbligo di avvisi informativi come in passato si decise di fare per le sigarette: su ciascun lato dei tagliandi relativi a giochi posti in vendita al pubblico deve essere riportata a stampa e in modo da coprire almeno il 20 per cento della superficie totale, una delle seguenti avvertenze: l’abuso di gioco provoca dipendenza; il gioco eccessivo può ridurti in povertà; questo gioco può nuocere alla tua salute; proteggi la tua famiglia: non rovinarti giocando; il tuo medico può aiutarti a smettere di giocare.

I gestori, inoltre devono esporre nei locali in cui vengono posti in vendita giochi, in maniera chiara e visibile, cartelli recanti uno degli avvisi suddetti. Le stesse avvertenze devono essere esposte su ogni apparecchio del tipo “newslot”. È prevista, in caso di violazione, la chiusura dell’esercizio commerciale o del punto di offerta del gioco da dieci a trenta giorni. In caso di reiterazione per almeno tre volte in tre anni della violazione sono revocate licenze ed ogni autorizzazione amministrativa.

La proposta di legge stabilisce, infine, che una quota non inferiore al 3% degli introiti derivanti all’Erario dal comparto giochi sia devoluta ad uno speciale Fondo contro la dipendenza da gioco da istituirsi attraverso un decreto del Ministero della Salute; che una quota non inferiore al 3% degli introiti derivanti all’Erario dal comparto giochi sia devoluta al Fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell’usura e una quota pari al 30% delle somme derivanti dalle sanzioni amministrative comminate per violazione della presente legge e di ogni altra normativa relativa ai giochi è devoluta in egual misura al Fondo contro la dipendenza da gioco e al Fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell’usura.

La proposta adesso sarà presentata in Parlamento. La Regione Emilia-Romagna ha chiesto una copia della legge per valutarla e, dopo eventuali modifiche, votarla e presentarla in Parlamento. Se anche altre Regioni decidessero di seguire l’esempio, l’iniziativa potrebbe allargarsi a macchia d’olio sull’intera penisola.

A conferma dell’attenzione tutta ligure sul delicatissimo argomento, è già esecutiva la legge presentata dall’ex sindaco di Rapallo, ora consigliere regionale, Armando Ezio Capurro: è vietata l’apertura di sale gioco a meno di 300 metri da scuole, luoghi di culto, impianti sportivi e luoghi frequentati da giovani.

Lo stesso Capurro ha presentato anche una proposta di legge (anche questa approvata all’unanimità dal Consiglio) ancora più drastica che prevede il divieto di installazione di video poker e slot machine nei locali pubblici (ad esempio bar e tabaccherie…). Adesso la palla passa al Parlamento.


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