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La pronuncia è uno degli aspetti che rendono lo studio dell’inglese più difficile di quanto spesso sia percepito. Solide motivazioni e una buona dose di pazienza sono ingredienti fondamentali per imparare efficacemente
Per quanto le sue origini siano nelle public schools del sud dell’Inghilterra, quello della Received Pronunciation è un accento sociale e non necessariamente legato a una certa area geografica. Tuttavia, nella pronuncia dell’inglese è anche possibile individuare delle varietà regionali. Una macro-distinzione che spesso si fa è tra accenti del nord e del sud dell’Inghilterra: in questo caso sono spesso i suoni vocalici a essere differenti.
La vocale all’interno delle parole bus e cup per esempio è negli accenti settentrionali (Newcastle, Leeds, ecc) più vicina al suono /ʊ/ rispetto alla pronuncia RP che conosciamo, ovvero /bʌs/ nel primo caso e /kʌp/ nel secondo.
Differenze nella pronuncia dei suoni vocalici sono comunque riscontrabili non solo tra nord e sud ma anche in altre aree specifiche. Nell’est di Londra, in corrispondenza con l’estuario del Tamigi, in inglese Thames, i Cockneys (tale è il nomignolo affibbiato agli esponenti della working class del London East End) hanno sviluppato un accento particolare, oltre a espressioni colloquiali divertentissime delle quali parleremo in futuro, con una pronuncia particolare delle vocali, in alcuni casi distinta rispetto alla Received Pronunciation.
Se volete capire meglio di che cosa sto parlando, vi consiglio di guardare in lingua originale Lock, Stock and Two Smoking Barrels (tradotto in italiano come “Lock & Stock – pazzi scatenati”) del regista Guy Ritchie. Farete fatica a capire non solo per la presenza di espressioni gergali tipiche dell’underworld londinese, ma anche proprio per una questione fonetica. Per fortuna, comunque, i dvd permettono di usare i sottotitoli e rivedere il film in italiano… Il film è una sorta di Pulp Fiction in versione londinese e se amate il genere vale davvero la pena di essere visto.
Tornando agli accenti dell’inglese, Gran Bretagna e Irlanda sono ricchissime di varietà e non basterebbero dieci puntate a illustrarle nel dettaglio. Se qualcuno volesse tuttavia approfondire il discorso, consiglio l’opera di Peter Trudgill, The Dialects of England. Attenzione: non si tratta di una lettura leggera quanto quella di Harry Potter…
Per uno studente di inglese come seconda lingua, comunque, la cosa importante è essere consci che esistono queste differenze e non disperarsi se si capita in un posto, che sia Britain o Ireland, dove inizialmente si stenta a capire la popolazione locale. Il primo passo è infatti quello di avere una buona base di vostra conoscenza del BBC English, ovvero del modello di riferimento comprensibile a tutti. Una volta consolidato quello, pian piano potete sforzarvi (e alla lunga perché no divertirvi) di individuare le differenze tra i diversi accenti regionali.
Addentrandoci nei meandri della lingua, state forse realizzando che conoscere approfonditamente l’inglese non è semplice quanto bere un bicchier d’acqua, o un piece of cake, come si dice in English. Servono davvero blood and tears – “lacrime e sangue” – per apprendere, in un percorso di continuo miglioramento che tra l’altro può andare avanti tutta la vita. Detto questo, non certo è mia intenzione scoraggiare le persone dallo studio dell’inglese, semmai il contrario. Tuttavia, credo che in generale e con gli studenti di una lingua in questo caso paghi sempre l’onestà e il tentativo di mettere le persone davanti alle cose per quello che sono, per quanto difficili e faticose.
Invece, ciò che purtroppo riscontro vedendo video-spot in tv o su Internet o cartelloni dai titoli mirabolanti quali “Easy English”, “L’inglese facile”, “Impara in due ore”, ecc. è che il mercato è zeppo di trappole illusorie dietro alle quali c’è solo una grande volontà di fare soldi, spesso completamente scollegata dall’obiettivo che gli studenti progrediscano effettivamente nell’apprendimento.
Il risultato è che la gente investe notevoli risorse senza riscontrare un miglioramento significativo e quindi, frustrata, ci arriva davvero a scoraggiarsi e a pensare di “non essere portata per le lingue”, idea sbagliata, in quanto il cervello umano e quindi di ognuno di noi ha la caratteristica di essere programmato per imparare potenzialmente qualsiasi lingua.
Ciò che si trova alla base di un apprendimento efficace è piuttosto la motivazione che ci spinge a imparare: una volta trovata quella, nulla ci potrà fermare… With a little patience, “Con un po’ di pazienza”, come diceva il grande T.S. Eliot, poeta e Premio Nobel per la letteratura.
Daniele Canepa
[foto di Diego Arbore]
Commento su “Inglese facile e corsi veloci: le trappole illusorie del mercato”