add_action('wp_head', function(){echo '';}, 1);
La compagnia di Albenga è una delle tre realtà liguri aderenti a Cresco, il Coordinamento della Scena Contemporanea: ne parliamo con il regista Maurizio Sguotti
Da giovedì 4 a sabato 6 aprile 2013 (ore 21) il Teatro dell’Archivolto di Sampierdarena ospita nella Sala Gustavo Modena lo spettacolo Orfani _ La nostra casa della compagnia Kronoteatro di Albenga.
Scritto da Fiammetta Carena e diretto da Maurizio Sguotti, lo spettacolo mette in scena un incubo rituale e claustrofobico, sorprendente e inquietante, scandito da feroci conflitti. Gli spettatori assistono alla performance dal palco, seduti su panche che delimitano un rettangolo di terra scura in cui si muovo i sei interpreti: cinque ragazzi che vengono tenuti reclusi in uno spazio e un tempo indefiniti da un uomo che essi stessi chiamano Maestro. Spogliati della propria identità, privati di un nome e sottratti alla propria storia, i ragazzi appaiono sperduti e immemori. L’unica percezione che possiedono del mondo esterno è quella di una minaccia oscura e informe, elaborata su immagini spezzate e attraversate da echi di guerra.
Nel cast Alessandro Bacher, Tommaso Bianco, Alberto Costa, Vittorio Gerosa, Alex Nesti e Maurizio Sguotti.
Come ci spiega Maurizio Sguotti, «si tratta del primo spettacolo di Kronoteatro, compagnia formatasi professionalmente nel 2007: “Orfani” nasce da un laboratorio teatrale durato un anno e mezzo ed è il primo spettacolo di una trilogia che riflette sulla famiglia e i rapporti fra le generazioni. In questo caso, si parla del legame maestro/allievi e del “plagio” che egli compie su di loro, educandoli alla propria dottrina. “Orfani” è andato in scena in diverse città italiane: il rapporto con l’Archivolto è nato da un lungo rapporto con Giorgio Gallione e dall’adesione al progetto di teatro-ricerca dell’Archivolto. Andremo in scena nella Sala Modena perché è uno spettacolo pensato per pochi spettatori».
Kronoteatro è una delle tre realtà liguri che hanno aderito a CreSco, il coordinamento della scena contemporanea, insieme a Tilt Teatro e Teatro Akropolis. Dopo il convegno del 20 marzo a Villa Bombrini, qual è la percezione di Kronoteatro rispetto alla scena ligure? «È importante che ci siano occasioni di incontro fra tutte le realtà che si occupano di teatro, occasioni per portare avanti discorsi e istanze comuni: è un segno che ci stiamo “risvegliando”, al di là dei risultati concreti, peraltro difficili da quantificare. Oggi si percepiscono molte più realtà giovani e vitali in tutto il territorio, a differenza del passato».
Rispetto invece al progetto di Consulta Regionale dei teatri – portato avanti da Tilt e che vedrà una prima assemblea in Regione lunedì 22 aprile – «si dovrà capire se esistono linee comuni a tutte le realtà. Come Kronoteatro, sentiamo la necessità che i territori vengano rappresentati, che i fondi non vengano destinati solo al capoluogo, anche se a Genova hanno sede i principali teatri e le più importanti compagnie. È inoltre fondamentale sapere come vengono utilizzati i fondi e che fra le persone che ne decidono la distribuzione vi siano figure competenti e privi di conflitti di interessi, che abbiano il polso sia della realtà-teatro nel suo complesso, sia di quanto avviene nei singoli territori. Attualmente i soldi vengono distribuiti secondo criteri di longevità, ma il merito non sempre va di pari passo».
Marta Traverso