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Dopo l'avvicendamento tra Manuela Arata e Marco Pallavicini alla presidenza, il nuovo corso punta su più mostre e laboratori e qualche conferenza in meno: tra queste, quella di apertura tenuta da Piero Angela il 27 ottobre
È un Festival della Scienza tutto fatto in casa, ma non per questo ridimensionato, quello che dal 27 ottobre al 6 novembre andrà in scena per la 14ª edizione coinvolgendo più di 60 location e articolandosi in 280 appuntamenti tra incontri ed eventi. Fatto in casa, si diceva, perché per la prima volta la totalità dell’organizzazione è stata gestita dall’Associazione Amici Festival della Scienza, anche in seguito alla rivoluzione che ha portato, nello scorso febbraio, all’insediamento del nuovo management presieduto dal professore ordinario di Fisica dell’Università di Genova, Franco Pallavicini, e dal direttore del Dipartimento di Nanofisica dell’Iit, Alberto Diaspro, nominato presidente del comitato scientifico.
Il primo Festival a non portare la firma della sua fondatrice, Manuela Arata, sarà comunque, per bocca dello stesso Pallavicini, «in strettissima continuità con chi ci ha preceduto, al quale si deve il 99% del lavoro». Nel tracciare l’imprinting della prossima edizione, tuttavia, il neopresidente ha subito messo in chiaro gli elementi di novità: «Abbiamo scelto di dare più spazio alle mostre e ai laboratori, perché la vera anima del Festival sono gli eventi in cui i visitatori possono interagire. Rispetto allo scorso anno ci sarà qualche conferenza in meno, anche per evitare che troppi eventi in concomitanza complichino la vita a chi voglia seguirli. Un po’ meno parole e più coinvolgimento, insomma, per quanto i dibattiti continueranno ad essere numerosi, di grande interesse e ad annoverare ospiti d’eccezione».
Su tutti, il grande divulgatore scientifico Piero Angela, atteso a concludere la giornata inaugurale – il 27 ottobre alla Sala del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale – con la sua conferenza “Viaggio dentro la mente”. Oltre al decano dei giornalisti scientifici italiani, negli undici giorni del Festival saranno a Genova, tra gli altri, anche il premio Nobel per la Chimica Martin Chalfie, il coordinatore del progetto Virgo per la scoperta delle onde gravitazionali, Fulvio Ricci, e Silvio Micali vincitore, nel 2012, del Premio Turing assegnato annualmente alle eccellenze informatiche. Di simboli e di “segni” – parola chiave del Festival – parleranno Eugenia Cheng e Eduardo Sáenz de Cabezón Irigaray, di tecnologia e futuro Marcus du Sautoy e David Orban. Nel campo della genetica, Pier Giuseppe Pelicci illustrerà le promesse della cosiddetta tecnologia CRISPR e, in generale, i segni genetici saranno l’argomento trattato da Joseph Mazur e Sam Kean. Lo scienziato dell’alimentazione Valter Longo svelerà l’efficacia terapeutica della dieta “Mima digiuno”, mentre Carlos Belmonte ci parlerà di longevità e, infine, il rapporto tra scienza, arte e filosofia sarà affrontato da Bruno d’Amore e Maurizio Ferraris.
Tra le mostre, si segnalano “Fattore S” a cura dell’Iit a Palazzo San Giorgio, “Shared Sky” dell’Istituto nazionale di astrofisica al Palazzo della Borza, “Artico”, a cura del Cnr, alla Loggia degli Abati di Palazzo Ducale, e “Il terremoto in… segni”, allestita dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia nella ex chiesa di Sant’Agostino. Numerosi anche i laboratori, per ogni fascia di età.
Ricco anche il calendario degli spettacoli, tra cui il “Racconto Cosmico” con Neri Marcorè e il presidente del’Istituto nazionale di fisica nucleare, Fernando Ferroni, il 28 ottobre alle ore 21 alla Sala Maestrale dei Magazzini del Cotone; e “I ragazzi di Fermi” che porterà sul palco Eugenio Coccia, rettore della neonata scuola universitaria Gran Sasso Science Institute, insieme agli alunni della scuola primaria P. Santullo di Genova, il 1 novembre alle 16,30 al Teatro della Tosse.
Il programma del Festival è nato dalle oltre 400 proposte arrivate da tutta Italia in risposta al bando di idee lanciato a gennaio di quest’anno, la cui selezione finale è stata effettuata dai 45 membri del consiglio scientifico composto da ricercatori, giornalisti e professionisti della comunicazione. Gli animatori saranno 535 ragazzi tra studenti universitari e giovani ricercatori selezionati tra le più di mille candidature provenienti, anche in questo caso, da tutto il paese.
Per l’assessore alla Cultura del Comune di Genova, Carla Sibilla, «la nostra città si afferma sempre di più come una città di cultura scientifica, ed il Festival rappresenta il momento clou per dare voce al lavoro fatto in maniera permanente da altri soggetti quali l’Acquario, il Museo dell’Antartide e quello di Scienze Naturali, la Città dei Bambini. Il programma è fortemente legittimato dalla presenza dei più importanti enti scientifici nazionali e supportato dalle istituzioni», per quanto queste ultime – a partire dal Comune stesso e dalla Regione – abbiano partecipato soprattutto nelle vesti di advisor per gli sponsor privati, cresciuti del 38% rispetto allo scorso anno.
Anche l’omologa regionale Ilaria Cavo, infatti, rimarca come per l’ente di piazza De Ferrari si sia trattato di «un impegno che siamo riusciti a mantenere» la «conferma delle risorse stanziate lo scorso anno, attingendo in parte al proprio bilancio e in parte alle Fondo sociale europeo». Per la Regione, il Festival della Scienza è infatti da considerarsi un tutt’uno con il Salone Orientamenti: «È bellissimo che anche al Festival, quest’anno, venga data ai ragazzi l’occasione dell’alternanza scuola-lavoro, unita ai laboratori orientativi. Dobbiamo stilare una Carta dell’Orientamento per i ragazzi, e valorizzare le professioni tecnico-scientifiche».
Complessivamente, i fondi stanziati per il Festival della Scienza 2016 ammontano a 1.260.000 euro e la parte del leone, ancora una volta, è rappresentata dall’investimento della Compagnia di San Paolo, che in cinque anni di partnership – a partire dall’edizione 2012 – ha messo da sola 5,1 milioni di euro sulla rassegna. Davvero non la sola, nel panorama culturale prima ancora che scientifico genovese, la cui sopravvivenza dipenda in maniera determinante proprio dagli investimenti della fondazione torinese.
Festival della Scienza 2016 – Il calendario completo
Marco Gaviglio