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Macchina del tempo: che fine ha fatto Fabrizio De Andrè?

30 dicembre 2008: inaugura la mostra su Faber, un grande successo e l'annuncio di un museo permanente. Dicembre 2011: che ne è stato di quella promessa?


27 Dicembre 2011Rubriche

Fabrizio De Andrè

IL PRECEDENTE

30 dicembre 2008. Palazzo Ducale chiude l’anno inaugurando una mostra multimediale dedicata a Fabrizio De Andrè, alla presenza di Dori Ghezzi e tanti amici artisti. La mostra rimane aperta fino a 21 giugno 2009, raccogliendo circa 150.000 visitatori.

Proprio grazie a questa esposizione, la Fondazione Cultura annuncia di aver raggiunto il pareggio di bilancio già a luglio 2009, un risultato incredibile se paragonato ai numerosi problemi economici in cui spesso incorrono gli enti culturali (genovesi e non): “De Andrè tornerà a Genova, la mostra diventerà permanente nel palazzo del Grillo“, assicura il presidente Luca Borzani pochi giorni dopo la chiusura.

La mostra dedicata a Faber è stata molto più che una fonte di introiti e di prestigio per la maggiore Fondazione culturale di Genova: ha contribuito infatti a un rilancio notevole al turismo e alla visibilità della nostra città. Il famoso indotto di cui spesso ci si dimentica quando si sostiene che “con la cultura non si mangia”: strutture ricettive, ristoranti, attività commerciali e molte altre realtà genovesi si aprono alla prospettiva di trarre un forte beneficio da un “turismo cantautorale”.

IL PRESENTE

Che fine ha fatto la mostra di De Andrè? Il prossimo 10 gennaio si celebrano dodici anni dalla sua morte, ma Genova sembra non aver ancora trovato la via giusta per omaggiare uno dei suoi più grandi cantautori.

La mostra a lui dedicata non ha ancora fatto ritorno nella nostra città: dopo le tappe di Nuoro, Palermo, Roma e Milano, Genova sembra non aver ancora trovato lo spazio adeguato per ospitare un museo permanente dedicato a Faber.

Pare quindi caduto nel dimenticatoio l’annuncio ufficiale del Sindaco Marta Vincenzi, che lo scorso 1 febbraio aveva indicato Palazzina Millo al Porto Antico (e non più palazzo del Grillo, come inizialmente si pensava) come sede ufficiale della mostra permanente, con la promessa di completare l’allestimento entro il 2011. L’anno sta per finire, ma nulla ancora è stato fatto.

In compenso pare che nei primi mesi del 2012 riaprirà il negozio Musica Gianni Tassio, con una nuova gestione (a cura dello scrittore Andrea Pugliese) e un nuovo nome, Via del Campo 29 rosso.

De Andrè tornerà a vivere almeno nel suo piccolo museo, che con le sue note ha attirato per molti anni i passanti di via del Campo per ammirare la sua chitarra in vetrina e dare uno sguardo alla discografia completa in vinile.

Perché, oltre allo storico negozio di via del Campo, non si trova uno spazio in città da dedicare in modo permanente a De Andrè e alla mostra che così tante persone da tutta Italia hanno voluto visitare? Perché la Fondazione che porta il suo nome ha sede a Milano, città in cui ha vissuto i suoi ultimi anni, e Genova non si sente pronta a ospitarla? Perché gli sponsor che ogni anno versano 300.000 Euro per portare cantanti foresti alla Notte Bianca non si prodigano per dare a uno dei nomi storici del cantautorato genovese l’omaggio che merita?

Marta Traverso


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