Quando l’economia determina la politica: clamoroso in Portogallo, addio democrazia
In Portogallo è accaduto un fatto grave che in pochi hanno sottolineato. Nonostante la maggioranza assoluta in Parlamento, il presidente Silva si è rifiutato di nominare il governo in quanto quest'ultimo porta avanti un programma ostile ai dettati di Bruxelles e dei mercati finanziari. Questo gesto conferma che il processo d'integrazione europea non può essere arrestato da un'espressione di voto democratica
Europa e stati nazionali, una sovranità da usurpare: l’intervento di Hollande a Strasburgo
Da un lato siamo di fronte ad una propaganda per nulla originale, secondo la quale qualsiasi forma di “progresso” sarebbe identificabile nell'attuale processo di integrazione europeo e ogni deviazione da questo piano prestabilito equivarrebbe a un inesorabile “regresso”. Dall'altro lato, tuttavia, il discorso di Hollande mette pubblicamente in rilievo l'importanza decisiva del tema della sovranità
America vs cattivi, la nuova puntata si intitola “libertà per la Siria”. Ma chi ci crede più?
È il solito disastro umanitario perpetrato con la scusa delle ragioni umanitarie. Dall'Afghanistan all'Iraq sino alla Libia di Gheddafi, un film triste, già visto. La nuova puntata è stata presentata dal presidente Obama nel suo intervento all'ONU sulla delicata situazione siriana
Uscire dall’euro? Le elezioni in Grecia, fra analisi buoniste e leggende metropolitane
Quello che sfugge ai più, che è poi anche l'unica vera lezione politica che la vicenda greca ci consegna, è che non si può fare la lotta all'euro a giorni alterni. La moneta unica in questa fase è la minaccia principale alla democrazia: e chi non è disposto ad ammetterlo, finisce inevitabilmente per accettare una serie di compromessi
Le masse e la formazione del giudizio politico: il conformismo come strumento del potere
L'analisi di Andrea Giannini ci aiuta a comprendere meglio il sistema in cui viviamo. Le difficoltà di un'emancipazione nell'autonomia di pensiero portano al conformismo dando origine alle masse. Queste rappresentano il contesto ideale per chi esercita il potere: se gli individui si muovono in branco, basta riuscire a spostarne una parte affinché anche gli altri si muovano nella stessa direzione. Ma qualsiasi potere troppo forte, privo di contraltare, prima o poi diventa una minaccia...
Europa e crisi, il cieco ed ostinato ottimismo: ecco perché ci rifiutiamo di ammettere la realtà
Capire le ragioni della crisi non è una questione di competenze economiche, ma di resistenze culturali: è l'occasione per riflettere su quali meccanismi si attivano nella formazione di un giudizio politico. Emerge che lo smantellamento dei veicoli sociali ed istituzionali deputati al consolidamento di un'identità lascia l'individuo nell'incapacità di costruirsi un'opinione autonoma e nell'illusione di poterne fare a meno, ricorrendo all'occorrenza a“permeismo” e “tecnicismo”
Profughi e immigrazione, l’ipocrisia dell’occidente. E la sinistra italiana cosa pensa?
L'ipocrisia più grande sta nel considerare “fisiologico” un evento che non ha cause naturali, ma che è stato prodotto artificialmente dall'uomo occidentale e dal suo desiderio di potere. E intanto, un intero fronte di pensiero che pretenderebbe di definirsi pacifista, di stare dalla parte dei poveri, resta ad osservare gli esodi di disperati, come se dipendessero dall'improvvisa voglia di intere popolazioni di cambiare quartiere
Il fallimento di Tsipras e la Germania mercantilista: il problema è l’euro
La crisi dipende dall'euro, non dalla Germania. La politica mercantilista tedesca che vive e si arricchisce sulle spalle degli altrui deficit può certamente essere biasimata - e su queste pagine lo abbiamo fatto in più di un'occasione - ma non deve diventare il capro espiatorio del fallimento di Tsipras
Referendum, polveroni e leader: la democrazia è in crisi e l’Europa Unita non esiste
Se il referendum greco è capace di generare tutti questi contrasti, il motivo sta nel fatto che in questa Europa la democrazia si è persa per strada. Non solo si è smarrito il senso della rappresentanza politica, frantumando l'equilibrio tra azione di governo, consenso e urne; ma si è dissolto anche il presupposto stesso della democrazia in quanto “governo del popolo” poiché non si sa più di quale popolo si stia parlando
Grecia, referendum: no all’austerità? Il primo segnale di vita della sinistra in Europa
Portare la Grecia fuori dall'austerità, ma mantenerla nell'euro, è un'ambizione affascinante, ma a tutti gli effetti impossibile. Ho più volte ribadito che l'aver disconosciuto il vincolo della moneta unica come strumento di disciplina dei lavoratori è la colpa storica delle sinistre europee: ed era inevitabile che su questo punto si dovesse infrangere anche la strategia del leader di Syriza
Immigrazione e politica italiana, un dibattito surreale fra convenienze e ideologie
Salvare i naufraghi, fermare gli sbarchi, cercare forme di cooperazione con le autorità nordafricane, garantire diritto di asilo ai rifugiati e perseguire gli scafisti: questi principi sono accettati in modo trasversale rispetto agli schieramenti politici. Ciononostante i partiti e le persone continuano a dividersi in modo aspro: da dove vengono le ragioni di una tale immotivata conflittualità?
Regionali, l’esito del voto non sorprende: il Pd raccoglie quanto seminato
Nella nostra regione, secondo Paita, il risultato è ascrivibile al comportamento di Pastorino, reo di aver diviso il partito per mera strategia politica e di aver consegnato così la regione alla destra. Un ragionamento che non convince
Sentite il redivivo prof. Monti: la nostra democrazia incompatibile con l’Europa unita
Le provocatorie parole di Mario Monti, passate completamente inosservate dai media, hanno un'implicazione enorme e fotografano la situazione surreale dei nostri tempi. Per Monti, l'alternativa è secca: da una parte sta l'integrazione comunitaria e l'Europa unita, dall'altra la Repubblica italiana e la Costituzione. Le due opzioni non sono sovrapponibili: sono anzi in netto contrasto
Il Governo contro tutti: crisi e campagne d’odio, l’obiettivo è ridurre diritti e retribuzioni
Ormai anche il più diffidente dovrebbe aver capito che le diverse crociate del governo contro certe categorie sociali cominciano ad assomigliarsi tutte in un modo un po' troppo sospetto. È una propaganda che funziona molto bene perché fa leva sul risentimento sociale
Marcello Foa, lo stato di salute dell’informazione. Dal concetto di “frame giornalistico”, al ruolo dello spin doctor
Con Marcello Foa abbiamo discusso del mondo dell'informazione, dei meccanismi della diffusione delle notizie e di democrazia. Sul numero #59 del bimestrale abbiamo pubblicato uno speciale ad hoc; riportiamo qui l'intervista integrale