Italicum, la nuova legge elettorale sotto la lente di ingrandimento: AAA dittatore cercasi
La Camera dei Deputati sarà saldamente in mano al partito vincitore: che esprimerà così, dunque, sia il governo e il premier, che il voto del Parlamento. Ad alcuni fini costituzionalisti è sfuggito questo lieve dettaglio: se esecutivo e legislativo sono in mano alle stesse persone, salta la divisione dei poteri
Italicum e fiducia a Renzi: perché la minoranza PD è destinata a perdere
Nonostante le vere e proprie porcate spacciate per “riforme elettorali” o “costituzionali”, nessun politico sembra essere in grado di contrastare con successo il premier. Cosa rende l'ex-sindaco di Firenze tanto forte da avergli permesso di scalare con successo il vertice, facendo tabula rasa della precedente dirigenza?
25 aprile e attualità: deriva anti-democratica europea e autoritarismo made in Italy
Esiste oggi il rischio di ricaduta in una qualche forma di fascismo? Non certo con gli stessi abiti e le stesse liturgie di 90 anni fa. Scandalizzarsi per i “viva il duce” su facebook o per i saluti romani di Casa Pound mi fa solo tenerezza. Condizioni, mentalità, interessi, leggi ed eventi prepararono la strada al fascismo e lo resero “accettabile”: credo che siano queste le cose a cui bisogna davvero fare attenzione
L’auto-razzismo del popolo e della classe dirigente italiana: la politica come il cabaret
L'auto-razzismo trabocca nelle parole della nostra classe dirigente. Gli altri sono sempre più virtuosi, un modello da seguire: noi siamo sempre al fondo delle classifiche internazionali, oggetto di ironia e riprovazione, zimbello del mondo. Non sfuggirà quanto questa retorica contribuisce a rafforzare nelle persone la percezione di appartenere ad un insieme sociale irrimediabilmente marcio, scoraggiando i volenterosi e incentivando a urlare “ognuno per sé”
La classe dirigente italiana e il suo politically correct sterile e ipocrita: parole, parole, parole
Si è persa la differenza che corre tra le parole e i fatti: la politica è diventata un parlare delle parole degli altri, anziché discutere di quello che si dovrebbe fare. La crisi continua ad essere affrontata con la strategia sbagliata, le imprese chiudono, delocalizzano o finiscono in mano estera, gli animi si surriscaldano e chi ci governa continua a dirci che tutto si sistemerà
La sinistra italiana e l’allergia al proletariato: prime prove di autocritica per stampa e partiti
L'ultimo libro di Jack Dion e il difficile rapporto della sinistra con le classi sociali più deboli. L'Espresso, come se nessuno in Italia avesse mai sottolineato questo aspetto, va a recuperare un intellettuale francese per ammettere in modo elegante quello che era già chiaro a qualunque persona di minima onestà che avesse sentito parlare D'Alema per un paio di minuti...
Riforma della scuola, niente di fatto: il vero problema è un premier troppo spregiudicato
Di fronte alla riforma scritta e finita, qualcosa deve aver convinto il premier che metterci la faccia con un dl non fosse politicamente conveniente. Interpellare il Parlamento, a questo punto, può tornargli utile per far fallire la manovra, dando la colpa alle solite odiate lungaggini parlamentari
Tsipras getta la spugna davanti all’Europa: impossibile trattare, la “cattiva strada” è segnata
Tsipras avrebbe dovuto dimostrare che fosse possibile quello che tutta la socialdemocrazia europea sostiene sia possibile: cambiare l'austerità per via politica, ossia trattando. La resa del premier greco segna la fine di questa illusione
Eurogruppo, il “gioco del pollo”: chi ammetterà per primo che la Grecia deve uscire dall’euro?
Al di là delle belle intenzioni e degli ennesimi rinvii, il documento contiene due riferimenti di segno opposto: da una parte si insiste sulla linea cara alla Germania (la "famosa" soglia del 4,5% di surplus), mentre dall'altra si parla di “prevista flessibilità”. La questione principale rimane aperta
La Grecia e l’euro al bivio: Bruxelles e Berlino possono sbarazzarsi di Atene?
UE e Germania possono sbarazzarsi della Grecia e decidere di non accettare l'ennesimo compromesso? Forse no, ma proviamo ad immaginare questo scenario così da poter analizzare le possibili conseguenze
Carro armato Renzi, gli avversari non ci sono: AAA cercasi opposizione in Parlamento
I fatti dimostrano che Renzi avesse ogni ragione a non curarsi degli oppositori: perché sono divisi, e nessuno singolarmente è abbastanza forte per metterlo in discussione. Questa è una circostanza della politica italiana che tende ormai a ripetersi con frequenza sospetta
Tsipras e l’Europa, cambiamenti in vista? Non si sconfigge l’austerità rimanendo nell’euro
La legittimazione democratica, che è la forza di Tsipras, non basta: perché è inutile in fase negoziale con Bruxelles, ed è addirittura un’arma a doppio taglio per chi ha escluso che il suo paese lascerà l’euro. L'analisi di Andrea Giannini dalla rubrica Polis
Tu cosa faresti se fossi al posto di Renzi? Proporrei Vincenzo Visco Presidente della Repubblica
Visco rappresenta meglio di chiunque altro la possibilità di conciliare un paese a maggioranza pro-euro con i terribili errori che questa posizione ha comportato
Parigi, il terrorismo islamico e la cultura standardizzata dell’occidente civilizzato
L'integrazione è complicata quando, come dice Jacques Sapir, "non esiste niente a cui integrarsi"; abbiamo perso le identità nazionali e quella che chiamiamo “identità europea” è una civiltà basata sulla logica del libero profitto. Senza dimenticare la disastrosa gestione da parte dell'Occidente dello scenario mediorientale. Occorre che la nostra civiltà torni ad interrogarsi sui suoi valori e sul modo in cui sono stati applicati
ABC della politica: non esistono “buoni e cattivi”, il conflitto è vita sociale
Cercando di recuperare alcuni concetti fondamentali nel modo più semplice possibile, direi che la politica esiste grazie a due verità elementari: la prima è che c'è sempre qualcuno che cerca di fregarci; la seconda è che non esistono “buoni e cattivi”